Winter Trail del Parco

 

WTdP 19km 1100D+

...IL BALLO DELLA DEBUTTANTE

Agitazione!! lo stato d’animo che mi ha accompagnata le ultime due settimane fino ad oggi (ieri n.d.r.), il giorno della mia prima gara.

Ritrovo ore 7 con gli altri compari del Running, chi andava a Sannazzaro e chi a Morfasso. Partiamo Marika, Renato, Pierdante, Vito e gli amici Michela e Paolo.Arriviamo e io mi sento come un gattino messo in un ambiente sconosciuto, mi guardo attorno e vedo un sacco di persone belle attive, pronte, mentre io ero in uno stato confusionario assurdo. Andiamo a ritirare i pettorali, il mio primo pettorale, penso di averlo guardato come se mi avessero appena dato il regalo tanto aspettato! Andiamo a cambiarci, scambiamo due parole con altre ragazze della gara, tra cui una rimasta impressionata del chilometraggio della mia “prima”, ma subito non ci faccio caso, ero troppo curiosa di mettermi alla prova.

Pronti, via, si parte...pochi metri e arriva subito un bel salitone. Io amo le salite, perché nonostante lo sforzo, prima o poi arrivi, e quando arrivi tutto è passato e ti senti potente, ma questa prima salita, così a freddo mi ha uccisa. Un po’ ripensavo alle parole di quella ragazza, forse davvero avevo fatto la cavolata di partire con una 19km, un po’ cercavo di andare, di spingere, ma avevo la testa che non gestiva il mio corpo, ero ancora troppo fredda per coordinare il tutto. Per fortuna con me c’era la mia ormai maestra Marika che mi ha tranquillizzata, mi ha placato il fiato, mi ha dato il coraggio di continuare. Si riparte, e questa volta sul serio! Nonostante l’inizio davvero duro arriviamo al primo ristoro dove ci fermiamo giusto per un tè caldo e ripartiamo subito. Dopo quel primo salitone arriva una forte e lunga discesa, bene, penso, si recupera ora...ma quella discesa non finiva più, subito me la pelavo perché maldestra come sono ogni tre sassi uno lo inciampavo, poi ho cominciato a pensare “adesso ci farà pagare tutta questa discesa” e così di fatti arriva quella che per me è stata fin’ora la salita più lunga e ripida che abbia mai fatto. Siamo tra il 10° e il 13° km...mamma mia che fatica, non sento più le gambe, erano oramai stanche, puntavo i bastoni e mi trascinavo su, guardavo giù e mi girava la testa...ma non si molla! Sapevo comunque che quella era la grande salita prevista dal percorso, e forse la cosa da una parte mi rincuorava, il fiato non mi dava problemi, ma accusavo stanchezza. Dopo una salita interminabile finalmente si scende, arriviamo all’ultimo ristoro, una breve carica e ripartiamo con ancora subito una salita...non si molla! Finalmente iniziamo a scendere, le mie gambe stanche incominciano a cedere e al 17° km la mia caviglia alza bandiera bianca facendomi planare per terra, ma mi conosco, strano che non sia caduta prima! Incomincio a ridere e piangere assieme, Marika mi raccoglie (santa donna!) e si riparte. Basta, sapevo che stavo arrivando e che l’avrei terminata...ho corso gli ultimi chilometri col magone, ero felicissima. Renato ci viene incontro e penso di non essere mai stata così felice di vederlo! Corriamo, vediamo il traguardo, Marika mi prende per mano e io inizio a piangere di felicità, ce l’ho fatta!!!

Forse sì, forse aveva ragione quella ragazza a prendermi per pazza per correre una 19km alla mia prima, ma io ce l’ho fatta! Pensavo di finirla con un tempo migliore...ma chi sapeva che era una roba del genere!?

Il massimo che ho fatto era il nostro Scuropasso trail! Ma io ce l’ho fatta! Grazie ai miei compari che mi hanno incoraggiata in questa avventura e un grazie particolare a Marika perché mi è stata davvero vicina

Alla prossima!!!! Tatooooooooo!!!!!

Sabina 

Tre Corvi alla Cinque Mulini

Domenica si è corsa la Cinque Mulini, nota anche come “l'università del cross”, manifestazione che, giunta all'85-esima edizione, è ricca di storia e fascino, che si sentivano aleggiare non appena arrivati al campo gara.

L'organizzazione è stata praticamente impeccabile, nonostante si sia verificato un piccolo imprevisto, rispettando gli orari in pieno e tanta, tanta gente in gara e fuori a fare il tifo.

Il percorso risultava modificato dalla mia ultima presenza, con partenza dal centro sportivo, un primo giro all'interno dello stesso, un secondo  che si potrebbe definire "breve" e l'ultimo più lungo con l'attraversamento del Mulino Meraviglia, vera chicca di un tracciato fatto di salite e discese ripide, piccole buche da saltare e mucho mas ... peccato mancasse qualche tronco da saltare!! Comunque si poteva notare che era stato disegnato con cura da chi sa il fatto proprio.

Ma veniamo ai 3 corvacci in gara. Il primo a partire è un grandissimo Paolino Rossi  che alle 9 è già ai nastri di partenza bello pronto..o quasi.. visto che alla salitella verso i mulini alla “spina” si slaccia una stringa che lo costringerà ad un pit stop di qualche secondo, ma non si perde certamente d'animo e riparte per concludere e laurearsi un'altra volta su questo tracciato. Poi si godrà un meritato riposo attendendo l'esordio della sua piccola Claudia a questa corsa

Tre quarti d'ora più tardi sono gli altri due a partire: Stefano Borin ed io. Il primo, da vero crossista, monta delle chiodate aggressivissime mentre il secondo, visti gli acciacchi, si orienta per un comodo paio di scarpe da trail, che come al solito le mette per la prima volta in gara. Dopo un bel warm-up, belli caldi, siam pronti e si parte. Subito capiamo che il livello è altissimo, ma la vista d'occhio è spettacolare anche per noi che siamo lì in mezzo a lottare. Al termine di una gara tirata, come non  si potrebbe fare altrimenti, il sottoscritto riesce ad entrare nella top 10 degli M45, ma anche Stefano ottiene un buon piazzamento in una categoria super competitiva, insomma altri due dottori del cross.

Come sempre il dopo gara è fatto di pacche sulle spalle e strette di mano con chi ha condiviso una stupenda esperienza.

Presente, ma non in gara, la Bà pronta ad immortalarci nel nostro "splendore".

Il pomeriggio, a chiudere il programma, la gara di quelli seri, vale a dire quella internazionale: ma quanto vanno veloci!!!!!????

Fabio

P.S. Che tu corra forte o piano, su strada o nei trail, per divertimento o puro agonismo, una volta nella vita fatti un giro a questa gara per  capire una volta di più quanto bello è il nostro sport.

 

Cross di Mede

 

Domenica scorsa si è svolta la campestre di Mede, giunta ormai alla quinta edizione, nota per essere particolarmente tecnica e divertente. L'organizzazione, con a capo Claudio Prete, ha confermato un tracciato ormai consolidato dove i punti caratteristici sono rappresentati dai passaggi sui ponticelli e lungo un fosso.

Anche quest'anno il clima gelido e le poche piogge hanno indurito il terreno, tanto che in molti hanno rinunciato alle chiodate (in alcuni tratti il fondo era più compatto dell'asfalto). 

Ma veniamo alla gara dei nostri:

Ai nastri di partenza della prima serie si sono presentati ben 7 Corvacci che hanno tagliato il traguardo in quest'ordine: Fabio non rischia le caviglie nei tratti insidiosi ed è terzo di categoria (M45), Stefano B. prova la gamba in attesa della 5 mulini di domenica prossima, Antonello, quinto di categoria nella M45, si conferma sempre a proprio agio negli offroad, il Cice fa la sua "sporca figura" al rientro dopo un periodo di stop, Il Fozz si diverte come un bambino a saltare nella campagna Lomellina, Stefano T. ed Alessandro Bassi completano il primo stormo.

Nella seconda serie al via Paola è l'unica girl, per lei il podio di categoria, cosa che sfugge di un soffio al mitico Ermes.

Prossimo appuntamento provinciale in quel di Sannazzaro tra 2 settimane.

Fabio

Maratona di Reggio, città del Tricolore Obiettivi raggiunti

 

 

Maratona di Reggio Emilia

11 dicembre 2016

 

Un altro anno è quasi trascorso, la stagione podistica è quasi finita e domenica scorsa io e altri quattro corvi, Renato, Vito, Fabio e Api abbiamo deciso di chiuderla nel migliore dei modi: correndo la Maratona di Reggio Emilia.

Ognuno di noi con un diverso scopo, Vito per aggiungere un’altra medaglia alla sua collezione, Renato, Fabio e Api rincorrendo il P.B.  e io….io cercare di correre la mia prima maratona!

Come al solito la giornata, è iniziata in tipico podista style, sveglia e partenza all’alba, quando ancora era buio, e in giro c’eravamo solo noi.

Il freddo e una fitta nebbia ci annunciano che il meteo non sarà dalla nostra, e infatti arriviamo a Reggio, dove la temperatura è sottozero.

In un attimo siamo al Centro Maratona, e qui devo subito fare i complimenti agli organizzatori, perché hanno creato una logistica veramente funzionale, il ritrovo al Pala Bigi, ha permesso agli atleti di restare in un posto caldo,  con spogliatoi, deposito borse, bagni, fino a 5 minuti prima della gara, e vi assicuro che in giornate gelide come quella di ieri, è veramente un bel vantaggio.

E così alle 8.50 ci siamo augurati buona fortuna, e ognuno  di noi ha cominciato la propria battaglia….

Corro, ristori, gente che mi incita, fatica, nebbia….freddo nelle ossa, gelo, fatica,dolore …..corro ….mi ripeto che non devo mollare, il cartello del 30^ km, i crampi, io, bloccata su due piedi, che vedo gli altri correre, io che mi ripeto che non può finire così, qualcuno si ferma mi aiuta, provo a camminare, dolore, dolore forte, provo a correre, stringo i denti, ristori, gente che mi dice che ormai è fatta, nebbia, freddo, dolore, la compagnia e le chiacchiere con una nuova amica di nome Mary, ora siamo in due a stringere i denti….i cartelli dei km che passano, 37,38,39,40,41…. Ma dove cazzo èil 42? Eccolo!!!! EMOZIONE: il TRAGUARDO!!

Renato che si sbraccia appena prima dell’arrivo insieme a Vito…. Bellissimo averli lì a tifare per me.

Dolore….L’ARRIVO, è FINITA!!! 

4.48.07 tempo di gara

MEDAGLIA ….SORRISI ….LACRIME….un asciugamano asciutto sulle spalle (piacevole sorpresa che gli organizzatori hanno riservato a tutti i finisher).

Quante volte ho scritto dolore in queste poche righe? Molte.

Eppure quel dolore in brevissimo tempo ha lasciato il posto alla gioia.

E’ strana la corsa, solo chi corre sa che emozioni ti sa donare.

Alla fine obbiettivi raggiunti per tutti, Reggio ha regalato il PB a Fabio con il favoloso tempo di 2.54.51, a Renato che migliora di quasi 9 minuti e scende finalmente sotto il muro di 3.30  ( 3.27.05), a Maria che dopo anni di tentativi si supera di 2 minuti  (3.47.34), ha donato
l’ennesima medaglia a Vito (3.42.35 senza troppo faticare) e a me ha regalato un sogno…

Lascio due strofe della canzone del grande rocker reggiano Ligabue, a conservare questi bei ricordi:

“ sarà un bel souvenir, il nostro souvenir, sarà di quasi tutti i colori, sarà  un bel souvenir, sarà lo specchio di riflessi chiari e riflessi scuri….”

Marika

Tortona Urban TRAIL

Prima edizione del Tortona urban Trail per 11 coraggiosi del Running Oltrepo’.

Partiamo dicendo che io non sono una grande esperta di trail, anzi per niente, meno ancora urbano, però domenica a mio avviso non mancava proprio nulla: docce, deposito borse, percorso segnato benissimo con tanti volontari, 2 ristori(nonostante ci fosse scritto sul sito che si sarebbe corso in auto sufficienza), ristoro finale con raviolata, pacco gara con maglia e scalda collo, possibilità di gareggiare usando le Hoka prese allo stand, cronometraggio con chip e servizio fotografico.

Partenza slittata di 10 minuti per permettere agli ultimi ritardatari di completare le iscrizioni, il tempo di sentire l’inno nazionale e via, si parte.

Subito dopo 500 metri via con i primi gradini e primo imbuto, chi è rimasto indietro ha perso parecchi minuti, io “agilmente” mi sono arrampicata e ho superato parecchia gente, giretto nella via dello shopping e poi su su verso la parte alta della città, passaggio nel prato del convento dei cappuccini, altri gradini e diversi saliscendi in un parco dove, per finire in bellezza, bisognava arrampicarsi con una corda.

Passati i primi 5 km, dove già avevo l’acqua alla gola, il paesaggio cambia e usciamo dal centro, inizia un tratto su asfalto molto corribile, qui mi raggiungono prima Vito poi Paolo Censurini, entrambi mi superano e li ritroverò solo all’arrivo.

Ritorniamo verso il centro, rifacciamo la prima scalinata(al primo giro un ignoto podista aveva urlato il classico Adriaaaanaaaaa, al secondo tutti a risparmiare le forze e il fiato) e ci dirigiamo verso il santuario della Madonna della Guardia, qui mi raggiunge Paolo Rossi con cui scambiamo due battute e insieme ci avviamo verso i temuti gradini. Erano tanti,ne ho contati 274, io andavo su a forza di braccia perché le gambe da tempo erano in sciopero… Arrivati in cima neanche il tempo di godersi il panorama, tanto mi girava la testa, quindi di nuovo giù di corsa per percorrere l’ultimo km. Bella gara!

Tra i nostri il più veloce Davide, poi Luca e Vito, Censu,  Paolo ed io, Daniele(bentornato!), il nonno, Cristiano, Marco e Silvia.

 

Paola