Abbots Way 2017 – Per Aspera sic itur ad Astra
Quest’anno, dopo due anni siamo ritornati a correre l’Abbots Way.
Inutile che stia a ripetere che per me è stato il coronamento di un sogno, uno perché erano due anni che aspettavo di correrla, due perché l’avrei corsa insieme a Renato.
Una staffetta importante 125 km e 5500 mt di dislivello positivo, addizionata dall’emozione di correre con la persona che amo.
L’Abbots Way è qualcosa di più di una corsa, è un’escalation di emozioni.
Che inizia da quando si sale in macchina, e si parte per questa avventura. Quest’anno il nostro viaggio verso Pontremoli è stato in compagnia di Marco Monti, che ha percorso da solo tutta la tappa unica da 125 km.
Pontremoli ci ha accolto come ogni città toscana sa fare, con il fascino di un fiume che la accarezza, con i meravigliosi scorci medievali, con il Castello del Piagnaro che domina la città.
Persino il ritiro dei pettorali e il briefing pre gara sono stati particolari e hanno avuto come contesto la splendida cornice del Teatro della Rosa….insomma nulla è stato lasciato al caso.
Per me già il sabato pomeriggio e la serata sono stati emozionanti, ho rivisto tanti amici con cui ho piacere di correre i trail in Emilia Romagna, e amici che avevo conosciuto due anni prima proprio sui sentieri dell’Abbots, ho cenato con Pierdante, Willy e altri amici, cercando di stemperare un po’ la tensione….ho ammirato uno splendido tramonto su Pontremoli….
La notte è volata, e finalmente è arrivato il mattino, la piazza invasa dai runners, l’aria fredda , il conto alla rovescia e via , che comincia l’avventura….che emozione, lacrime che scendono, ancora non ci credo, di essere qui a percorrere queste strade….
Riassumere i miei 65 km percorsi è davvero difficile, perché posso assicurare che in quelle 13 ore, si corre, si cammina, si vive, si scambiano emozioni, ricordi, ci si commuove quando si arriva sul crinale che porta al passo del Borgallo e davanti a noi si vede tutta la Val di Taro e l’Appennino Emiliano. Si ride ai ristori, apprezzando tutta l’ospitalità e la generosità dei volontari che fino a notte fonda hanno lavorato per noi.
E dopo il 42^ km, non nego di aver anche pianto dalla fatica, cercando di ascoltarmi e capire come ritrovare un po’ di energia…. In tutti questi momenti non posso non ringraziare la compagnia gentile di Antonio, Roberto , Alessandro, Walter ….ma anche la presenza e l’affetto degli amici più cari dimostrata con i tanti messaggi inviati che mi risuonavano nella mente e mi spronavano a proseguire.
E così sono arrivata a Bardi,al tramonto, Bardi, con il suo imponente castello che mi sembrava di non raggiungere mai….e poi imboccato il centro paese, l’urlo di Vito, Anna, Nicola, Renato che incitavano il mio arrivo. Quante EMOZIONI!!! Trovare lì Renato ad aspettarmi, fare qualche passo insieme e poi lasciarlo partire, perché la nostra avventura non era ancora finita.
Una doccia calda, uno squisito minestrone, e via che si riparte in macchina, e qui devo ancora una volta ringraziare Vito, Anna e Nicola che mi hanno accompagnato….non tutti hanno la fortuna di avere degli amici fantastici come loro.
Arrivati a Bobbio era davvero difficile per me dormire, al traguardo si respirava aria di vita, io ero carica di adrenalina e così in compagnia di Vito ho deciso di aspettare l’arrivo di Marco, che chiude con un tempo da paura di 19 ore e pochi minuti la sua gara con il tifo di sua moglie Ilaria e dei suoi bellissimi bimbi che hanno percorso con lui gli ultimi mt. fino al traguardo.
Poi non nego di essere crollata in camera in una sorta di sonno per un paio d’ore….ma il mio pensiero era tutto per Renato, sapevo che gli avevo lasciato la tappa più dura, e la corsa di notte….e così alle 6 di mattina mi sono ritrovata da sola sul ponte Gobbo di Bobbio….
Bobbio all’alba….le luci del mattino….il canto degli uccelli….l’acqua del Trebbia e i suoi riflessi argento…. E ancora lacrime sul mio volto, pensando a Renato,e a che voglia avevo di riabbracciarlo . E poi eccolo lì, che arriva…. Gli ultimi mt di corsa insieme, tagliare il traguardo INSIEME…. Un ricordo che non passerà mai.
Festeggiare l’arrivo di Renato con Marco e Vito che hanno anche loro passato tutta la notte ad aspettarlo, è stato bellissimo.
Ecco questa è l’Abbots Way, anzi questo è solo un decimo delle mille emozioni che scorrono davanti ai miei occhi. Emozioni che ho chiuso nel cuore, forse vi ho annoiato…..ma credetemi nessuna corsa ha il sapore dell’Abbots.
E allora arrivederci Signora del Trail, al prossimo anno….di nuovo sulla Via degli Abati.
Vi lascio con questa citazione, che secondo me racchiude tutta l’essenza di ciò che ho scritto:
“Perché l’ultra dopo un certo punto non è più una prestazione fisica….assolutamente no….nell’ultra vai a vedere l’anima”.
(Cit. Terzani – Graglia)
Marika